Mi serve un computer! E poi… che faccio? Cosa compro? Dove vado? Non è semplice, di marche e modelli ce ne sono fin troppi, ma serve praticità e buonsenso!
Partiamo dalle premesse
Su questo argomento tutti hanno detto e scritto di tutto, per questo vorrei non risultare noioso ripetendo le solite cose ovvie.. tipo “il computer da tavolo è così, il portatile è colà…“, “uno va scelto per questo, l’altro va bene per quest’altro…“, e via dicendo…
In materia si potrebbe scrivere un vero e proprio trattato: sono infatti innumerevoli le variabili pratiche, tecniche ed estetiche (oltrechè le percezioni soggettive) che influiscono sulla scelta ideale… sarebbe veramente un compito arduo (e pretenzioso) voler semplificare il tutto, minimizzandolo in poche righe!
Cercherò invece di essere d’aiuto – quando all’improvviso sentirete l’esigenza di procurarvi un computer – portandovi alcuni modesti esempi e consigli, frutto di quotidiana esperienza, giusto per dare una mano… ma anche per riflettere.
Farò quindi alcune considerazioni come fossi io a dover scegliere, condividendo con voi questi miei pensieri, sperando vi siano utili all’occorrenza…
“Il computer è solo uno strumento al mio servizio… deve fare quello che gli chiedo (salvo l’impossibile), senza rovinarmi la giornata. Deve facilitare il mio lavoro, assecondando quello che faccio, insomma deve mettermi a mio agio…”.
La scelta di un portatile
“Ogni giorno ho poco tempo per capire e fare tutto… siamo immersi nella tecnologia (spesso troppo complicata), ormai un sacco di cose richiedono pc, telefoni e internet sempre e ovunque disponibili… guai a non essere pronti al momento giusto, e chissà perchè c’è sempre qualcosa che non funziona proprio quando serve! Allora mi serve qualcosa che sia veloce ed affidabile ma anche flessibile, in ufficio, a casa, in giro per lavoro… però è sacrosanto che tutto dipende da cosa, dove e come devo fare…“.
“Eureka… compro un portatile! Pratico, leggero, lo uso dappertutto… eh però… può rompersi lo schermo in mille modi, o i tasti della tastiera, o bloccarsi il touch panel, potrebbero rubarmelo dall’auto, se scivolo mi cade per terra, poi inciampo e lo calpesto… La batteria si consuma, si scarica sempre più velocemente, si guasta pure l’alimentatore, non funziona più il wireless e non c’è la presa di rete classica, servono sempre accessori specifici… spesso è lento… si scalda, soffia e pesa troppo… scompaiono le lettere sulla tastiera… lo schermo non è anti-riflesso. E se ci spando sopra il caffè o la birra… disastro!”
L’opzione PC Desktop
“Allora… compro un fisso: e sì… dovrò anche procurarmi un monitor, una tastiera ed un mouse, altrimenti è inservibile, ma se qualcosa non quadra posso sistemarlo facilmente, e se devo aggiungere altre componenti (più memoria, un altro disco, quella scheda che mi piace tanto, ecc.) no problem, posso pure provarci da solo oppure chiamo un tecnico… Ovvio, il fisso è più robusto, più espandibile e personalizzabile, molto meno delicato. Ma poi, che peccato… se mi serve non posso caricarlo in borsa e portarmelo in giro…”.
“Grande idea! prendo un portatile e quando sono a casa, o in ufficio, ci collego monitor, tastiera e mouse! Meglio ancora, compro anche la base d’aggancio (docking station) così lo espando e lo trasformo in un fisso, e risparmio anche fatica… attacco tutto a quella, quando serve ci appoggio sopra il portatile e sono operativo, non devo neanche spostare cavi… quando esco, sgancio il notebook e sono nuovamente mobile!”
Ci sono anche altre opzioni
“Fatto 30… faccio 31! Mi procuro sia questo che quello, e magari il fisso lo tengo a casa, pronto ad ogni evenienza, e vado via col portatile… così poi ho anche la ruota di scorta se uno dei due si rompe…”.
“Ma che brutto però il monitor separato… compro uno stupendo computer integrato (all-in-one) che ce l’ha già bello e incorporato, incluse telecamera (webcam) e casse audio… esteticamente favoloso, ma se si guasta, ahimè, rimango a piedi con tutto quanto…”.
Partiamo dal tipo di utilizzo
Beh, insomma… tutto piuttosto semplice, fin qui, se vi basta usare il computer per gli scopi più tradizionali (leggere/scrivere documenti, ricevevere ed inviare posta elettronica, navigare su Internet, scaricare files, telelavorare da casa, partecipare a corsi, riunioni, videochiamate, chat online, giochicchiare…).
Per queste comuni esigenze, infatti, sarà sufficiente un buon computer di medie caratteristiche, ma puntando troppo al ribasso (sul prezzo), anche in questi casi otterrete perlopiù risultati deludenti… un classico è “il computer è lentissimo…” dopo pochi mesi di utilizzo, e soprattutto se acquistato all’ipermercato!. Credetemi: potendo, un piccolo sacrificio economico in più vi ripagherà ampiamente in termini di soddisfazione e d’esperienza d’utilizzo!
Se invece, per lavoro o passione, vi occupate di gestione aziendale, elaborazione veloce di grandi moli di dati, calcolo matematico/statistico, disegno e progettazione (bidimensionale o tridimensionale) artigianale o industriale, produzione audio/video multimediale, editoria e grafica avanzate, fotografia, “videogioco estremo”, e via discorrendo… un computer “normale” molto spesso non sarà all’altezza del compito, non vi sarà d’aiuto e, anzi, vi farà sprecare tempo ed energie… fin da subito vi servirà infatti più potenza, velocità, stabilità e qualità generale.
In questi ambiti professionali, non certo “casalinghi”, e soprattutto laddove prevale (oltre ad inventiva e manualità soggettive) l’elaborazione visuale/grafica dei contenuti digitali, dovreste orientarvi verso una vera stazione di lavoro performante (workstation), dotata di caratteristiche tecniche superiori (alimentazione, circuiteria, processore, memoria, dischi ecc.) e che saprà essere degna dei compiti da svolgere e dei risultati attesi. E naturalmente, volendo sposare potenza e mobilità, ci sono anche le workstation portatili…
Se infine avete esigenze ancora più specifiche e particolari (per esempio l’utilizzo in spazi limitati o in condizioni ambientali problematiche), c’è anche una vasta scelta di mini e micro computer, portatili ultracompatti (ultrabook) e “computer robusti” (rugged), questi ultimi progettati per resistere anche all’acqua ed a temperature e sollecitazioni “estreme”!
In conclusione
Mi sono dilungato fin troppo, ma spero a buon fine… vi saluto con un’ultima raccomandazione: qualunque sarà la vostra scelta, abbiate sempre cura del vostro “strumento di lavoro”, trattatelo col giusto rispetto e, se possibile, estendete la sua garanzia di base… in fin dei conti parliamo sempre di macchine, e tutte le macchine prima o poi possono fermarsi a causa di un guasto!